Mis Tree


Mis Tree
Avevo in testa questa foto da tempo: l'albero semi sommerso dall'acqua del lago del Mis, al centro dei due profili montuosi che dai lati precipitano verso l'arbusto in contrasto con il cielo chiaro. Dal basso dell'inquadratura dei rami invitano l'occhio a salire verso il soggetto, passando per lo specchio d'acqua reso setoso ed etereo dalla lunga esposizione. Come spesso avviene per le cose immaginate, nella realtà le circostanze non sempre consentono di trasporre alla perfezione un'immagine idealizzata. Può avvenire per le situazioni climatiche avverse, per le condizioni della luce che geograficamente non possono presentarsi oppure per altri numerosi motivi. In questo caso l'unica cosa mancante rispetto al risultato sperato è la simmetria, la posizione dell'albero al centro dei due profili delle montagne. Sarebbero bastati un paio di metri, forse meno, verso sinistra, per modificare il punto di vista tale da ottenere la soddisfazione del fotografo. Ma la natura ha voluto piazzare un grosso arbusto esattamente nel punto ideale per la ripresa del soggetto. La tentazione di modificare artificialmente lo sfondo per ottenere la perfetta simmetria, devo ammettere, mi ha accarezzato. Due minuti e afferrare con concretezza quello che per diverso tempo avevo configurato come l'obiettivo, sarebbe stata una questione di applicare delle semplici tecniche di foto ritocco. Avrei potuto mostrare la foto come sarebbe dovuta essere, ma sarebbe stato barare, scavalcare le regole del gioco, le mie regole almeno. Fotografia per esibire la realtà, esaltarla ed eventualmente spingerla al limite ma senza modificarne la struttura, senza aggiungere, spostare, togliere o semplificare. Ed ecco, più la guardo e più mi convinco che sia giusto che la foto sia così com'è: asimmetrica, imperfetta, a tanto così dal risultato scontato che avevo in mente e differente quel tanto che basta per ricordarmi che l'ultima parola, in fondo, spetta sempre alla Natura.